lunedì 8 agosto 2011

Un tranquillo fine settimana da maratoneta pazzo...

L'estate dovrebbe impazzare invece s'affaccia timida in alcuni scorci di giornata. Per noi aspiranti maratoneti d'autunno i lunghi allenamenti s'affacciano timidi sull'uscio. Alcuni amici decisamente più ligi alle tabelle correranno Berlin e così ci troviamo per chiacchierare macinando km. Visto il caldo soffocante quest'anno hanno deciso di partire alle 7.00 del mattino. Io alle 8.00 comincio a lavorare.
Allora all'alba del 6.15 esco di casa per correre almeno 100 min.

Nubi minacciose ed un'alba timida mi accolgono, scendo sul leggendario lago d'Origlio mi gusto la quiete dei villaggi assonnati, dopo aver passeggiato spesso negli ultimi allenamenti le gambe e l'orgoglio reclamano acido lattico ed adrenalina. Decido di contravvenire alla ferrea disciplina e di piazzare alcune ripetute sui 1000m con pausa a ritmo maratona parto con l'idea di sciropparmene tre prima dell'arrivo degli altri maratoneti. Strada facendo, noto che ho un certo anticipo, e m'ingolosisco aggiungendone una quarta.Al traguardo dell'ultima sono accolto dagli amici che scalpitano per lanciarsi all'attacco dei 30 km. Incasso elegantemente i commenti sulla mia salute mentale quella fisica non si discute. Sgambetto allegramente in loro compagnia per un'oretta prima di giungere al lavoro dove dopo una doccia inizio a guadagnarmi la pagnotta.Intanto preparo tutto l'indomani rientrerò a casa a corsa con un'agile sgambatina in fondo sono solo 6 km.
Domenica intensa di lavoro finalmente verso le 19.00 posso lanciarmi per un'agile corsetta verso casa. Mi avvio con passo agile, ma visto la sgambata del giorno prima mi dico meglio stare prudente e scelgo la via veloce per evitare troppo asfalto m'infilo nei sentierini attorno al lago d'Origlio e qui i buoni propositi cominciano ad incrinarsi.

Un troll s'impossessa della mia volontà e comincio a ricamare preziosi arzigogoli su sentieri sconosciuti, intanto il richiamo della cima immersa nella nebbia che intonia una nenia dolce e tentatrice si spande per la Capriasca.
Imbocco il sentiero passo a 500 metri da casa ma il voce possente della vetta risveglia il maratoneta che negli ultimi mesi aveva russato rumorosamente. Punto verso il convento ma il richiamo si fa più forte verso l'ora di corsa gli ultimi briciole di buon senso si perdono nell'uggiosa serata tra ruscelli gorgoglianti e betulle ondeggianti. La cima mi aspetta. Salgo agile immerso in un clima autunnale godendosi l'esuberante vegetazione estiva, attraverso selvagge felci, rigogliose betulle mi accolgono e salgo verso le nubi minacciose.Volo verso la vetta dove mi attendono placidi bovini al pascolo più in la alcuni cavalli brucano indifferenti. In discesa il sentiero è un vivace ruscelletto. Appena più flebile odo lo scampanellio delle capre che occupano il sentiero. Giungo ai monti dove sorprendo alcuni villeggianti che si godono il dopo cena, proseguo la discesa e dopo 1h50 arrivaa 50m da casa ma il richiamo delle 2h vince cosi disegno un'altro ricamo tra le assonnate vie del paese e della campagna prima chiudere l'allenamento davanti ad un albero da frutta ed alcuni Rovi carichi di more.

1 commento:

CHICO68 ha detto...

Belle zone dalle tue parti, le ho sperimentate quest'estate...