mercoledì 15 luglio 2009

l'infinito e oltre viva la ruota (tante scuse al grande poeta) Elogio dell'incoscienza.

Uscito sconfitto dal cavallo di ferro al primo round serale, ho rilanciato la sfida all'alba alzando l'asticella. In effetti approfittando della quieta e fresca alba ho posto l'asticella si é alzata fino a 1393 m del motto della Croce. Percorso classico per allenamenti podistici e Ciclistici rimasto in naftalina per lungo tempo. Lungo la salita assaporo la fatica e approfondisco filosoficamente il concetto di infinito in effetti ad ogni tornante colgo l'imnenso e gustoso sapore dell'illimitato. Lo spettacolo è stupendo dato il ritmo forsennato posso godere ogni scorcio del panorama senza il fastidio del sole. Conquistata la cima arriva il divertimento la discesa lungo il sentiero barcollando arrivo all'asfalto veloce scendo su Gola di Lago...
Lungo l'attraversato dal cielo arriva una rinfrescante pioggerellina che allietta ulteriormente la ritrovata la vena lungo i sentieri ritrovo le antiche sensazioni finalmente la pace è siglata con tutto il corpo ad eccezione degli urlanti prosciutti. Ma si sa senza sofferenza nessun godimento. Alla fine due ore abbondanti per una piacevole riappacificazione le prossime sfide sono dietro l'angolo ...

lunedì 13 luglio 2009

Te vossu la Bici mo pedala( alla riscoperta della due ruote)

Profonda estate il caldo soffocante dalla cantina il mio rampichino urla dalla cantina, Il lungo sonno volge al termine. Una veloce ripassata per controllare che tutto sia in ordine. Antipasto scendo al lavoro volando sulle due ruote. Sudo la mia pagnotta, poi salutati i turisti rimonto sul cavallo d'alluminio e m'inoltro nel bosco ... la ruggine sulle chiappe si scioglie lentamente salendo verso la cima della collina. Lentamente mi risveglio e comincio a gustarmi l'escursione con agilità mi destreggio nei sentieri tra radici e sassi . Sono passati trequarti d'ora ormai mi sento di nuovo bene, ok l'indomani non i miei prosciutti marcheranno ancora un qualche segno d'allergia per i sellini ma vabbe... finisco con una progressione agile sull'ultimo strappo che conduce al Bigorio ...Rilassato posso gustarmi un' ottima pizza impastata e cucinata con le mie manine.
Piccola considerazione in settimana ero rientrato dal lavoro di corsa seguendo grosso modo lo stesso percorso più velocemente e con meno fatica ... Insomma la ruota non una gran invenzione hihihihihihi

martedì 7 luglio 2009

Spiegare le ali

...Correre è volare tra un passo e l'altro stai in cielo
Correre è vivere al ritmo del proprio cuore ...

domenica 5 luglio 2009

Lalcechecorre Conquista la Val Cama stati di coscienza ?

In Val Cama alla scoperta di nuovi limiti e nuove sfide scalare invece di correre ed alla fine mi sono divertito tanto e me la sono goduta... fin qui l'ermetismo alla Leopardi.
La mattina comincia con la sveglia alle 6.00, nella posizione dell'asino di Buridano mi chiedo come passare una delle poche domeniche libere . Poca voglia guidare... contrarietà per il supplemento all'iscrizione sul posto , voglia di scoprire la Val Cama e rivedere tanti amici. Allora consulto il sito in cerca d'informazione supplementari delusione trovo poco o nulla aggiornamenti al 2008 poi veloce consultazione dell'orario dei mezzi pubblici e così comincia la corsa entro i limiti per arrivare in stazione. Viaggio tranquillo grazie a FFS e la Posta e ad un amico incontrato per strada. Arrivo in Valcama iscrizione e preparazione mentale e tattica. Ideona parto tranquillo infatti sulle prime pendenze non mi sono favorevoli poi appena spianerà andrò in progressione .
Partenza tranquilla e penso a svagarmi sul piano poi sulla salita m'incammino subito sui difficili scalini dei primi km. In buona compagnia i primi km rimango tranquillo non posso permettermi distrazioni. Arriva il primo falsopiano finalmente si respira e le gambe ed il cuore sconfiggono il cervello e m'involo per picchiare il naso alla prossima impennata. Ad su di un falsopiano un po' pià lungo perdo il controllo e vado oltre il limite della sanità mentale. L'uomo col martello colpirà poi. Intanto arrrivo al bellissimo passaggio sotto il Sasso del Vegia dove mi si allarga il cuore allo spettacolo. Cerco di godermi il panorama. Il resto della gara prosegue così in solitudine finche da dietro non rientra un bel gruppetto e cerco di agganciarmi con i denti. Dopo un doppio passaggio su resti di valanghe si arriva all'ultimo Km all'ennesimo falsopiano scatto violentemente per ripicchiare il naso sulla salita cosa che succederà con maggior veemenza ai 500 m. Finalmente il prato e l'odore del lago che significa traguardo appena sopra l'ora vabbç recupero le forze veloce tuffo nel lago gustoso pasto a base di latticini dell'alpe.
ll rientro a piedi in allegra compagnia e qui scopro come la salita si avvenuta in stato di semiincoscienza scoprendo angoli veramente suggestivi ed scoprendenomi a non riconoscere il sentiero su cui tanto sudore avevo lasciato . In gara a volte il livello di sanque al cervello è veramente al limite della sopravvivenza ed il mondo va gustato a passo d'uomo.