ore 11.15 Comincia il Tour du Mont Blanc 1tappa l'aperitivo con la grande famiglia che termina verso le 13.00 appena il tempo per scambiare gli ottimi doni che alle 13.30 un Tacchino con altre mille delizie mi chiama disperato e da buon samaritano corro in suo soccorso.L'operazione di rianimazione si protrae oltre il lecito così a pomeriggio inoltrato posso dedicare le mie attenzione al panettone e alla frutta. Giusto un attimo di respiro e qualche gioco un po di relax ed al tramonto nouvi visitatori bussano alla porta tempo di Cena. Lo spirito solidale ci permette di condividere un ottimo aperitivo poi si passa ad alcuni piatti di pasta per finire con frutta e panettone l'orologio segna le 0.30. Primato fallito di poco ma la prestazione è rispettabile.
Sonno ristoratore ... Candido risveglio all'alba una bella nevicata lieve soffice invitante calze le mie care scarpe è tempo di Onorare la tradizione. Il richiamo della montagna è troppo forte ... Comincio a salire avvio prudente per almeno 3 minuti resto in strada pulita poi l'invito della neve è troppo forte devio sulla via Crucis arrivato al convento mi concedo altri 5' min di asfalto poi arrivo nel bianco sterminato commosso ed estasiato dallo spettacolo mi inoltro agile corro passo passo arrivo alla prima vera salita.. Agile mi arrampico attraversando regolarmente le tracce dei selvatici... in quota neve su neve e qui cominciano le difficoltà. Determinato non mi fermo arranco godendomi l'immenso incomparabile spettacolo l'obbiettivo sono i 1215 metri della Moschera. La corsa si appesantisce sempre più comincio a sprofondare fino al ginocchio non sarebbe un gran problema, ma i primi 20 centimetri sono soffici e volano mentre il resto el neve vecchia che ti falcia regolarmente. Passato il paesino di monti all'ennesima caduta decido di invertire la rotta a tornare a quote più piacevoli. in discesa scelgo una costa dove il mio ginocchio conoscerà un infido sasso. Toccata quota di sicurezza mi avvio sull'altro versante e comincio a riprendere quota tutto magnifico si procede con la neve che svolazza la falcata un poì appesantita ed i centri del piacere in estasi. Con grande determinazione conquisto la collina sopra Condra e posso cominciare a scendere una goduria pazzesca 20 min di assoluta libertà e Correre è volare poeticamente nel bosco filtrano i raggio di sole leggere fiocca la neve dai rami degli alberi ... l'ultima difficoltà il prato a pendenza impossibile lungo il quale scivolo agevolmente con la caduta di rito. e dopo 1h30 sono di nuovo a casa. Per quest'anno non devo più tornare alle abbondanti libagione partita chiusa.