venerdì 26 dicembre 2008

Lungo bianco ... racconto di Natale e dintorni

Natale è tradizionalmente, dalle mie parti, un periodo di lunghi. Si comincia con la maratona dei doni.. poi l'ultramaratona a Tavola. Nell'interesse dell'equilibrio cosmico e Karmico nacque molti nella notte dei tempi... Il Lungo di Santo Stefano ovvero L'ALLENAMENTO. Nel corso degli anni fior fiore di eccellenti podisti hanno griffato il mitico appuntamento lasciando sudore e sangue lungo i placidi sentieri capriaschesi che il 26 di dicembre come per magia si trasformano e si animano raccontando infinite epopee di atleti che osano oltre ogni ragionevole limite....Esaurito l'incipit passiamo all'attualità vi omaggio del mio piano d'allenamento nelle 60 ore natalizie   Dopo ultimo lungo mercatini si parte alle 18.30 per il lungo introduttivo  comodamente seduto ad un'allegra tavolata nel mendrisiotto sforzo completato dopo gustose ed abbondanti libagioni verso le 0.30 per decisa e saggia alzata da tavola. La magica notte di Natale si prepara gli ultimi ritocchi ai doni . Ore 7.30 In crisi d'astinenza vesto le mie scarpette e saggiamente macino qualche km scoprendo  le luci dell'alba di Natale con le case dei bimbi che cominciano ad illuminarsi.Rientro  Una Frugale Colazione, L'ultimo sforzo tra pacchi e bigliettini 
ore 11.15 Comincia il Tour du Mont Blanc  1tappa  l'aperitivo con la grande famiglia  che termina verso le 13.00 appena il tempo per scambiare gli ottimi doni che alle 13.30 un Tacchino  con altre mille delizie mi chiama disperato e da buon samaritano corro in suo soccorso.L'operazione di rianimazione si protrae oltre il lecito così a pomeriggio inoltrato posso dedicare le mie attenzione al panettone e alla frutta.  Giusto un attimo di respiro e qualche gioco un po di relax  ed al tramonto nouvi visitatori bussano alla porta tempo di Cena. Lo spirito solidale ci permette di condividere un ottimo aperitivo  poi si passa ad alcuni piatti di pasta per finire con frutta e panettone  l'orologio segna le 0.30. Primato fallito di poco ma la prestazione è rispettabile. 
Sonno ristoratore ...  Candido risveglio all'alba una bella nevicata lieve soffice invitante calze le mie care scarpe è tempo di Onorare la tradizione. Il richiamo della montagna è troppo forte ... Comincio a salire avvio prudente per almeno 3 minuti resto in strada pulita poi l'invito della neve è troppo forte devio sulla via Crucis  arrivato al convento mi concedo altri 5' min di asfalto poi arrivo nel bianco sterminato commosso ed estasiato dallo spettacolo mi inoltro agile  corro  passo passo arrivo alla prima vera salita.. Agile mi arrampico attraversando regolarmente le tracce dei selvatici... in quota neve su neve e qui cominciano le difficoltà.  Determinato non mi fermo arranco godendomi l'immenso incomparabile spettacolo l'obbiettivo sono i 1215 metri della Moschera. La corsa si appesantisce sempre più comincio a sprofondare fino al ginocchio non sarebbe un gran problema, ma i primi 20 centimetri sono soffici e volano mentre il resto el neve vecchia che ti falcia regolarmente. Passato  il paesino di monti  all'ennesima caduta decido di invertire la rotta a tornare a quote più piacevoli. in discesa scelgo una costa dove il mio ginocchio conoscerà un infido sasso.  Toccata quota di sicurezza mi avvio sull'altro versante e comincio a riprendere quota tutto magnifico si procede con la neve che svolazza la falcata un poì appesantita ed i centri del piacere in estasi. Con grande determinazione conquisto la collina sopra Condra e posso cominciare a scendere  una goduria pazzesca 20 min di assoluta libertà e Correre è volare poeticamente nel bosco  filtrano i raggio di sole leggere fiocca la neve dai rami degli alberi ... l'ultima difficoltà il prato a pendenza impossibile lungo il quale scivolo agevolmente con la caduta di rito.  e dopo 1h30 sono di nuovo a casa.  Per quest'anno non devo più tornare alle abbondanti libagione partita chiusa. 

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