venerdì 4 settembre 2009

La corsa nel quotidiano elucubrazioni di un tossico del'ampia Falcata

Non riesco a ricordare quando ho cominciato a correre ... diciamo allora ormai vanto una carriera di oltre trent'anni nella fine arte podistica, anche per questo quando i miei piedi incontrano un oggetto sferico ricoperto di diversi poligoni cuoio il risultato è esilarante per il divertito pubblico ed irritante per i compagni di gioco. Ma le lunghe leve e prensili estremità inferiori del mio corpo sono altamente specializzate in un rotondo movimento ciclico ripetitivo. Se siete ancora svegli potete leggervi una qualche divertente amenità.
La corsa fedele e paziente compagna di una vita giorno dopo giorno mi regala intensi ed intimi momenti di passione.
Ricordo una volata attraverso mezza Zurich una domenica mattina per partire in escursione dopo aver perso il raro tram. Sacco in spalla e via tra le vie sonnecchiose della città.
Le infinite corse attraverso Lugano per tuffarsi nel ventre dell'autosilo dove tra gli sguardi sbigottiti dei passanti e del conduttore del Bus che ti vede arrivare trafelato con le endorfine che ti donano un'aria ebetemente estatica ed il poco ossigeno al cervello che ti impedisce una decente coordinazione motoria. perle di sudore che decorano la fronte.
Cammini tranquillo per strada poi questa amante gelosa comincia a insinuarsi nelle tue gambe che pian piano fremono decise e dopo pochi passi ti ritrovi a volare con il vestito più o meno elegante avvolto in un abbraccio passionale il battito del cuore sale la falcata si apre e il panorama scorre veloce ... ò quasi impossibile camminare quando si può correre liberi ....
Scusate ...